15/09/07

Strana

L'ultima giornata non era cominciata bene.
La solita combinazione di aglio, pollo alla diavola e altra cibaria hanno fatto si che trascurassi il mio prurito.
Alle 3 ero in giro, prendo le medicine omeo e non che fanno effetto solo dopo ore.
Ho la possibilità di quasi finire il libro.
Verso le sei prendo sonno ma ci pensano gli aguzzini della pulizia della strada a togliermi dai lenzuoli.
Che faccio? Per far circolare il sangue decido per una sana sessione di un'oretta di corsa.
Che fila via come l'olio sentendo un podcast della Stanford University.
Poi colazione.
Non me la sento di fare un' altro esperimento di Guagua e neppure di far seguito all' offerta del figlio dell'amico per un giro verso nord.
Ho ancora una missione incompiuta: il bagno in mare (e chi mi conosce sa che missione è).
Mi aiuta il tempo nuvoloso che mi evita ustioni.
Prendo coraggio.
Sarà sui 23°C. Acqua pulita e la sabbia vulcanica non me la trovo in tutti gli opercoli.
Ripeto l'esperimento sempre con buon esito.
Finisco il libro.
Ero così preso (e con i Pink Floyd nelle orecchie) che non mi accorgo neppure che mi si era parata una persona davanti.
Deve darmi un colpetto sulla spalla per farsi notare.
Era N, la californiana delle tre del vulcano.
Ciaccoliamo, facciamo un paio di bagni assieme e ci diamo appuntamento per il dopo cena (ho la cena d'addio dall'amico) al El Alquimista per le 11.
La cena era per fortuna in un posto vicino a Caille San Felipe così ci arrivo con la mia solita puntualità. Stanno chiudendo mi seggo comunque ad un tavolo e ordino una cana.
Per essere donna N non è neanche cosi in ritardo, diciamo mezza cana.
Praticamente ci buttano fuori dall' locale.
Poco prima delle 3 N mi chiede di far chiamare un taxi. Insiste.
Non capisco.
Chiedo se la posso accompagnare ma dice che basta il tassista e che ha fretta.
Hugs and kisses, then.

Ho da ammazzare due ore e il pruritino dell'allergia si fa vivo tanto da sconsigliarmi il tentativo di riposare.
Ho la possibilità di studiare il fracasso che arriva dalla strada.
È il popolo della notte: Mediamente 30kg e 40anni in meno di quello del giorno.
Sono tanti: 90% maschi.
Probabilmente li hanno buttati fuori da qualche locale.
Orecchini su ambi i lobi come i migliori calciatori.
Sputano e sono "leggermente" alticci. Vola qualche calcio e schiaffone.
Bevono, fumano e sniffano (tra le bevande sembra essere di moda il buon vecchio Gin con la Fanta) appoggiati al muretto del lungomare in pieno centro a dieci metri da me.

Suona il telefono. È la sveglia.
Scendo e pago l' albergo.
Salgo sul taxi prenotato. Ciarliero. Mi spiega che di notte ci sono in giro solo giovani ubriachi e drogati -ne schiva uno che salta fuori all'improvviso da dietro un'auto- o sotto l'effetto di tutti e due.
Il coprifuoco parte alle 3 di Sabato, Domenica e Lunedì. Come su commando si riversano sulle strade: sono fatti e come tali imprevedibili -e evita di una bottiglia di birra lanciata per aria. La polizia interviene ma senza grosso effetto: quasi tutti minorenni. Si ritirano nelle loro tane poco prima dell'alba.
I tassisti si dileguano se non prenotati. E comunque non caricano gente sospetta che come minimo gli insudicia la macchina.

Ora ho capito la fretta di N di tornare a casa, e io che pensavo fosse il mio alito :-)).

Il tassista continua dicendo che la polizia è particolarmente feroce sulle strade extraurbane fermando tutti di notte e facendo fare a tutti la prova del palloncino.

Questa notte abbiamo fortuna.

Alle 6 sono a TFN. Il volo parte in orario.

Ciao, Isola Nera, strana.

1 commento:

Luciano ha detto...

Evidentemente non leggi i commenti. O non segui i consigli. Ti avevo suggerito di lasciar stare i polli, gia' l'8 settembre, data fatidica, nell'Isola Nera. Ora gratta.
Bentornato tra noi.