15/01/08

La vita al tempo del digitale

parafrasando un libro di un noto scrittore peruano (Mingues?) dal titolo "La solitudine al tempo della peste" avrei l'intenzione di scrivere un elaborato con una poveretta alla quale ho solo vagamente descritto il progetto.
Fortuna sua e mia vuole è che è psicoterapeuta.
A quattro mani, lei con quelle ferme e io con quelle tremanti da fenomeno come in oggetto mi sa che possa diventare interessante.
Come qualsiasi libro che si materializzerà su carta si dovrebbe avere un Vorspiel sul Web.
Ma è troppo presto per parlarne. Giusto un'avvertimento.
Non è detto che non se ne faccia nulla.
Però il tema m'intrippa.
More on that if it happens.

2 commenti:

mabu ha detto...

uhm...vita digitale...beh...nel senso di uso delle...dita?

PZ ha detto...

MaBu, anche. Dita come digitale. Come pollici consumati dal t9. Come tendini consumati dal topo.
Come mani che toccano le teste dei figli, come grattano la schiena. Come persone che si abbracciano.
Non spiegabile ancora in bit.
Per fortuna.